Sono nata a Torino, dopo la Laurea in Matematica e alcuni viaggi
decisi di dedicarmi alla fotografia. Mi trovavo a New York e
ci sono rimasta molti anni.
Nell’arte ho esordito, quasi per caso, nel 1984 alla
galleria VSV di Torino. Si trattava di paesaggi metropolitani
newyorkesi stampati in Color Xerox. Era l’epoca di Andy
Warhol, dei graffitisti, di Frigidaire.
L’anno successivo frequentai la School of Visual Arts
e iniziai varie collaborazioni con riviste italiane e americane.
La mostra “Eyes on the City” alla New York University
segna un momento importante per la mia evoluzione artistica:
la creazione in camera oscura di immagini mentali, figure
fantastiche ottenute combinando architetture e ritratti.
Questa mostra proseguì l’anno successivo per
Torino dove risiedo stabilmente dal 2003.
In Italia, ho lavorato in modo intimo, quasi autobiografico,
sul tema del viaggio e della dislocazione degli oggetti fermando
il mio sguardo sul quotidiano, spesso straordinario.
Nella serie di fotografie “Anche noi al lavoro”
spero di essere riuscita ad armonizzare visione artistica
e impegno sociale. In queste immagini ho documentato la presenza
di ragazzi disabili nelle aziende per incoraggiare il loro
completo inserimento nel mercato del lavoro.
Dal 2006 al 2012 ho fotografato con regolarità le
trasformazioni spaziali nel corso della costruzione del Palazzo
del Nuoto di Torino. Si tratta di due piscine, una di gara
e una di allenamento, progettate dagli architetti Arata Isozaki
e Pierpaolo Maggiora, che sfidano la tradizionale separazione
fra interno ed esterno grazie a muri di vetro e lucernari.
Ho messo in evidenza lo stato di transito, il dettaglio, il
momento irripetibile, l’insieme che contiene le sue
parti.
Questo lavoro ha dato origine all’installazione permanente,
site specific, “Momenti Architettonici”, inauguratasi
il 9 maggio 2011.
Dal 2008 al 2012 ho elaborato, partendo dalla fotografia,
alcune immagini cristallizzate della mia storia familiare.
Ho usato tecniche diverse, stanze vuote e oggetti dimenticati,
presenze e assenze.
Dopo ci sono stati i libri d’artista e le mostre tematiche
di End in Nation.
Dal 2015 lavoro a delle trasformazioni fotografiche nello
spazio in cui le immagini scorrono.
Questo progetto, Plato’s Dream, è un work-in-progress che parte da alcune considerazioni estetico-filosofiche sui solidi platonici e comprende poliedri fotografici, geometrie volanti e fotografie analogiche con intervento pittorico.
Nel 2020, utilizzando le scaglie di bottiglie riciclate della Dentis Recycling Italy come nuovo materiale artistico, ho creato delle nature morte che riproducono i diversi ambienti del nostro pianeta. Questo lavoro ha avuto come prima tappa la mostra bipersonale Scaglie Party con Ornella Rovera nell’ambito della Biennale Tecnologia del Politecnico di Torino.
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